Blog di Marco Castellani

Mese: Luglio 2010 Page 2 of 4

Nascono tutte allo stesso modo…

Un team internazionale di scienziati è riuscito ad ottenere la prima immagine infrarossa di un disco compatto che circonda da vicino una stella giovane di grande massa. Questa scoperta fornisce la prima decisa evidenza di come le stelle massive si formino esattamente allo stesso modo delle loro compagne più piccoline, mettendo così fine ad un dibattito scientifico che durava da diverso tempo. La scoperta è stata resa possibile da uno utilizzo combinato di diversi telescopi (il Very Large Telescope, il telescopio APEX e il New Tecnology Telescope), ed è descritta nel numero di questa settimana della prestigiosa rivista Nature.


Una rappresentazione artistica di un disco di polvere che circonda una stella giovane di grande massa (Crediti: ESO/L. Calçada)

Per la precisione, il team di astronomi ha rivolto la sua attenzione ad uno specifico oggetto, il cui nome “criptico” è IRAS 13481-6124. Grande circa venti volte il nostro Sole e con un raggio cinque volte maggiore, la giovanissima stella è ancora circondata da un disco di gas e polveri, ed è posizionata nella costellazione del Centauro, a circa 10.000 anni luce dalla Terra. I dischi di gas e polveri attorno alle stelle giovani sono di importanza fondamentale, poiché costituiscono la naturale riserva di materiale dalla quale si possono formare i pianeti.

La scoperta è decisiva (tra l’altro ho avuto occasione di sentirne parlare anche al GR3 ieri mattina, raro caso in cui l’astronomia trova spazio nello stringato notiziario di 15′) in quanto costituisce la prima evidenza di come i dischi si formino anche per stelle di grande massa, e non soltanto per le stelle più piccole.  Già sapevamo come i dischi circumstellare fossero un ingradiente essenziale nella formazione di stelle di massa relativamente piccola, come il nostro Sole. Al contrario, non era affatto chiaro se tali dischi potessero giocare un ruolo anche per le stelle di massa maggiore di circa dieci volte il Sole, dove i forti venti stellari potrebbero disturbare tale configurazione (infatti è stato anche proposto come scenario di formazione di stelle grandi, la “fusione” di stelle più piccole, senza bisogno di un disco). Ora è accertato, stelle grandi e piccole si formano allo stesso modo!

Il sistema in oggetto ha circa 60.000 anni (giovanissimo, per gli standard stellari!!) e il suo disco sembra proprio abbia raggiunto la massa finale. Da qui in poi sarà dunque destinato ad “evaporare”, con la possibilità di formare un sistema planetario. Il disco si estende per circa 130 volte la distanza Terra-Sole, e possiede una massa dell’ordine di quello della stessa stella, ovvero circa venti volte il Sole.

Max Plank Institute Press Release

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La partenza di uno Shuttle vista … a bordo

di Sabrina Masiero

La partenza di uno Space Shuttle a bordo della navetta stessa. Siamo abituati ad essere spettatori esterni… Ma questa volta la telecamera interna mostra le varie fase del decollo.

Una seconda telecamera mostra gli astronauti in faccia e non solo di spalle.

I due filmati sono disponibili su You Tube:

http://www.youtube.com/watch?v=iwfsFtpACFw&feature=related

http://www.youtube.com/watch?v=BRMO88Xv_7A&feature=related .

Buona visione!

Un ringraziamento particolare ad Alessandro Ruggeri per avermi suggerito l’idea di questo post.

Sabrina

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Da Majorana ai “fotoni ubriachi”

di Sabrina Masiero

Da sinistra a destra. Due fasci gaussiani sovrapposti con diversa lunghezza d’onda ed i corrispondenti vortici ottici con carica topologica l=1 e l=2. Per maggiori informazioni, si legga il documento in formato pdf riportato tra le fonti in fondo all’articolo.

Partendo dai lavori del fisico italiano Ettore Majorana del 1932, “Teoria relativistica di particelle con momento intrinseco arbitrario” e da quello del 1937, “Teoria simmetrica dell’ elettrone e del positrone” e nelle note non pubblicate sulla quantizzazione del campo elettromagnetico è stato possibile per Fabrizio Tamburini del Dipartimento di Astronomia dell’Università degli Studi di Padova e per il suo gruppo di collaboratori scoprire nuove proprietà delle luce che avranno molte ed importanti applicazioni pratiche.
Sono delle proprietà particolari del campo elettromagnetico, e quindi della luce – racconta Fabrizio Tamburini  al TGR Leonardo –  che permettono alla luce non solo di oscillare (di avere cioè, una sua lunghezza d’onda) ma, al contempo, di attorcigliarsi su se stessa come un fusillo”. Si parla di vorticità ottiche. “Ogni frequenza – continua ancora Tamburini –  può avere associate un numero enorme di vorticità ottiche. Noi scherzosamente li chiamiamo “fotoni ubriachi” perchè si attorcigliano su se stessi … Sembra si siano beccati una balla di quelle micidiali...”.
Da questo studio quindi, emerge che  un singolo fotone può avere vorticità, una proprietà della luce per far sì di codificare molta informazione anche in una singola particella di luce.

Questo permetterà di vedere molto più in piccolo e molto più in grande, ossia di aumentare la risoluzione dei microscopi ottici e dei telescopi. Molte saranno le applicazioni astronomiche, come per esempio la possibilità di fotografare pianeti di tipo terrestre attorno ad altre stelle e misurare la rotazione dei buchi neri.

Oltre all’astronomia, si registreranno importanti ricadute in ambito medico, biologico e perfino nella nostra vita quotidiana, in particolare sul mondo delle telecomunicazioni: i cellulari potranno avere le frequenze fino a cento volte in più, lasciando la dual band al periodo preistorico del telefonino e del digitale terrestre.

Le ricerche sono state presentate al Celsius Symposium di Uppsala del 2010, per la Celsius-Linnaeus lecture, che quest’anno era dedicata alla ricerca in fisica quantistica e alla vita artificiale. Qui vengono convocati, in presenza dei membri della commissione Nobel, i più promettenti ricercatori. Quest’anno i Celsius lecturer principali erano Anton Zeilinger, il realizzatore del teletrasporto quantistico; Sir Michael Berry, uno dei massimi esponenti della fisica quantistica, e Fabrizio Tamburini, del Dipartimento di Astronomia dell’Università di Padova. Il Linnaeus Lecturer è stato Craig Venter, che recentemente ha fatto parlare di sé per le sue ricerche innovative sulla vita artificiale.

 

Fabrizio Tamburini durante l’intervista per il servizio mandato in onda al TGR Leonardo dopo il suo ritorno da Uppsala nel marzo 2010.

Il gruppo si è formato in seguito ad una collaborazione multidisciplinare fra astronomia, fisica della materia, fisica teorica e nanotecnologie. È composto da Fabrizio Tamburini, Cesare Barbieri, Antonio Bianchini, Filippo Romanato dell’Università degli Studi di Padova che collaborano con Bo Thidé dell’Università di Uppsala (Svezia). Fra i collaboratori italiani ci sono studenti di dottorato Elettra Mari ed Anna Sponselli, studentesse di dottorato e il Post Doc Gabriele Anzolin ora all’ICFO a Barcellona. Altre collaborazioni sono in corso con i maggiori esperti internazionali in questo campo. L’investimento è stato compiuto grazie alla Cassa di Risparmio di Padova e di Rovigo e al grande interesse del Direttore del Dipartimento di Astronomia dell’Università degli  Studi di Padova, Professor Piero Rafanelli.

Questo gruppo di ricercatori è stato il primo a generare dei vortici ottici usando la luce delle stelle con il telescopio di 122 cm dell’Osservatorio Astrofisico di Asiago. Questo primo passo serviva a testare le difficoltà sperimentali per ottenere dei vortici ottici con il massimo contrasto. Lo scopo finale è quello di costruire un coronografo che utilizza il momento angolare orbitale della luce per vedere pianeti extrasolari. La teoria suggerisce che in condizioni ottimali si possono vedere direttamente pianeti di tipo terrestre, “spegnendo” la luce della stella ospite più di un miliardo di volte. È come cercare di vedere la marca di un’auto quando questa è al buio ed ha i fari abbaglianti accesi.

Un risultato di grandissimo prestigio internazionale per i nostri ricercatori, per l’Università italiana  e per il nostro paese che sempre più sperimenta la perdita di ricercatori competenti e qualificati.

Fonte: Università degli Studi di Padova: http://www.unipd.it/uniscienze/articoli/fusilli_luce.html
Articolo in formato pdf per approfondimenti (linkato nella pagina del sito dell’Università di Padova):
http://www.unipd.it/uniscienze/articoli/doc/Vorticita_ottiche_astronomia.pdf .
Video del TGR Leonardo disponibile su YouTube alla pagina:
http://www.youtube.com/watch?v=7Wtg-vsCbdE&feature=player_embedded .

Sabrina

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Animazione dell’eclisse solare

di Sabrina Masiero

L’11 luglio 2010 un’eclisse totale di Sole si è resa visibile lungo uno stretto corridoio che ha attraversato l’emisfero sud della Terra. Il cammino dell’ombra della Luna proiettata sulla superficie terrestre ha attraversato l’Oceano Pacifico Sud arrivando a Mangaia (Isole Cook) e l’Isola di Pasqua.

Immagine del cammino dell’ombra lunare sulla superficie terrestre. Entrambe le immagini sono tratte dal video della NASA.

Un’animazione molto utile per capire il percorso dell’ombra lunare sulla Terra guardate questo video disponibile sul sito della NASA alla pagina: http://www.nasa.gov/multimedia/videogallery/index.html?media_id=16098566 .

Oltre all’animazione, su YouTube la NASA ha sistemato un video non solo dell’eclisse di Sole ma anche di alcuni fenomeni spettacolari osservati sulla superficie del Sole. Il video è alla pagina: http://www.youtube.com/watch?v=FTnTXADQBa0&feature=related . Qui sopra abbiamo riportato una sequenza di immagini relative all’ultima eclisse, mentre sta per finire la fase di totalità.

Sabrina

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L’eclisse del 2010

Beautiful SolarEclipse. Image via Constantinos Emmanouilidis from Mangaia, Cook Islands.

Pubblichiamo oggi alcune delle foto più spettacolari dell’eclisse totale di Sole dell’11 luglio 2010, di cui abbiamo dato particolare risalto in questo blog nei giorni scorsi.

Stunning diamond ring of the Solar Eclipse via Bill Kramer (www.Eclipse-Chasers.com) #solareclipse.

Una galleria molto ricca di foto di questa eclisse è disponibile sul sito SpaceWeather alla pagina: http://spaceweather.com/eclipses/gallery_11jul10_page2.htm?PHPSESSID=4r1blkq33ndp77rspdh3n95ta5 .

 

di Donald Gardner, Atoll de Hao, French Polynesia, South Pacific. Disponibile su: http://spaceweather.com/eclipses/11jul10b/Donald-Gardner1.jpg .

Anche le foglie hanno la forma a mezza luna. Malcolm Park, Hikuero Tahiti. Disponibile su: http://spaceweather.com/eclipses/11jul10b/malcolm-park1.jpg

Grazie ai nostri amici e collaboratori Thilina e Desh che hanno contribuito non poco a rendere speciale questo appuntamento.

Sabrina Masiero

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Camminando sulla spiaggia


walking along the beach
Originally uploaded by mcastellani

Sono state nel complesso due belle settimane, quelle passate nel Residence vicino Vieste.

La spiaggia (S. Maria di Merino) è bella larga. Pulita, come il mare. Limpidissimo, in certe ore del giorno. Puoi passeggiare su uno strato di acqua sottile, che fa mille colori. Tieni i piedi al fresco mentre cammini. Abbiamo fatto delle belle camminate lungo la spiaggia: la sensazione del piede nudo sulla sabbia è una cosa quasi preziosa. E la notte il brilluccichio delle stelle e l’aria fresca, le luci lontane come gemme di intima preziosità.

Le litigate dei bimbi ci sono state, l’insofferenza della più grande che si annoiava talvolta, pure. Bei momenti di crisi. Mettiamo in conto tutto.

Eppure ieri già io e mia moglie saremmo voluti tornare. Già, perché ci sono state anche le ottime mangiate di pesce a Terrazza sul Mare (dove si vede il tramonto che, per non essere da meno del mare, dipinge il cielo a striscioline colorate, non dimenticando un bel verde metallico che ti colpisce); oppure la splendida zuppa di pesce nel ristorante un pò sull’interno (e quella signora del ristorante che raccontava della processione da Vieste della Madonna di Merino, e del pellegrinaggio Macerata-Loreto.. chi l’avrebbe pensato.. e quella libreria che aveva Tracce in bella esposizione… ma perché non ci pensiamo mai, a trovare amici dappertutto.. )

Poi Andrea che ormai è grande, mi ha “costretto” ad iscriverlo ad un corso di Katesurf. Bello che si cimenti, si impegni. E’ grande e lotta per crescere, di più.

Poi le puntate a Vieste, che ti accoglie con una skyline sul porto, quando la strada fa la curva e poi scende. Spettacolare. Come bello e suggestivo è il paese e pieno di angolini e cose da vedere. Dovrò vincere la pigrizia e scaricare le foto, metterle su web.

Io penso che ci torneremo.

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Il mondo di Lutetia

di Sabrina Masiero

L’asteroide Lutetia visto da Rosetta-OSIRIS. Cortesia: ESA.

E’ un mondo pieno di crateri. Lutetia sabato 10 luglio 2010 è stata osservata da vicino dalla sonda  Rosetta dell’Agenzia Spaziale Europea. Per la prima volta abbiamo delle immagini molto ravvicinate di unasteroide che, molto probabilmente, racconta tutta la storia violenta del sistema solare.
Il fly by è stato un grande successo che Rosetta ha compiuto senza grossi problemi o intoppi. Il massimo avvicinamento si è avuto alle ore 18:10 CEST ad una distanza di 3162 Km.

Le immagini raccolte mostrano un corpo con profondi crateri registrati nei 4.6 miliardi di anni della sua esistenza; una forma allungata con la parte più lunga che tocca i 130 km. Le immagini sono state raccolte dallo strumento OSIRIS che, nel suo massimo avvicinamento, ha permesso di arrivare ad una risoluzione di ben 60 metri.

Un ingrandimento della superficie di Lutetia. Cortesia: ESA.

Penso che Lutetia sia un corpo vecchio. Stasera abbiamo visto un superstite della nascita del nostro sistema solare” ha detto Holger Sierks, Principal Investigator di OSIRIS al Max Planck Institute for Solar System Research a Lindau intervistato subito dopo il fly by della sonda con l’asteroide.
Rosetta si è avvicinata ad una velocità di 15 Km/s completando la sua missine in appena un minuto. Ma le camere e tutti gli altri strumenti a bordo lavorano da giorni e continueranno a farlo per qualche giorno.

Lutetia per molti anni è stato un mistero. I telescopi da terra hanno sempre mostrato un mondo poco chiaro. Sotto un certo punto di vista pareva si trattasse di un asteroide di tipo C, ossia un corpo primitivo lasciato lì a vagare dalle primissime fasi di formazione del sistema solare. In altri casi, si pensava fosse un asteroide di tipo M, ossia un asteroide ricco di ferro e, per questo, una sorta di frammento originatosi per collisione da un oggetto più grande.

I crateri sulla superficie di Lutetia. Cortesia: ESA. 

Le nuove immagini e i dati che ci sono arrivati da Rosetta permetteranno di dare una risposta più precisa a questo oggetto nei prossimi mesi. Nel frattempo, la sonda continuerà verso il suo target finale, la cometa Churyumov-Gerasimenko. Il rendezvous si avrà nel 2014. Rosetta accompagnerà la cometa per mesi, nel momento in cui inizierà a trovarsi nella regione di Giove, lontano dal Sole, fino al suo massimo avvicinamento alla nostra stella. Nel novembre 2014, Rosetta sgancerà Philae per un atterraggio sul nucleo della cometa. “Sarà un grande giorno per l’esplorazione, un grande giorno per la scienza europea. La precisione sui tempi è un grande riconoscimento agli scienziati e agli ingegneri di tutti i nostri Stati Membri, alla nostra industria e, non ultimo, all’ESA stessa” ha affermato David Southwood, Direttore del Science and Robotic Exploration dell’ESA.
Appuntamento quindi per il 2014 ancora con Rosetta per una nuova, grande avventura cometaria.

Tutte le immagini sono dell’Agenzia Spaziale Europea. Fonte: http://www.esa.int/SPECIALS/Rosetta/SEM44DZOFBG_0.html; Rosetta Blog: http://webservices.esa.int/blog/blog/5/; Latest Update: http://www.esa.int/SPECIALS/Rosetta/index.html .

Sabrina

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La grande eclisse totale di Sole

di Thilina Heenatigala, IYA2009 Beyond – Sri Lanka

Una spettacolare eclisse di Sole si avrà oggi 11 luglio 2010 sulle antiche statue dell’Isola di Pasqua, dove i più fortunati avranno la possibilità di essere testimoni dell’ultima eclisse totale di Sole fino al novembre 2012.
Ma gli Eclipse Chasers/Groups stanno lavorando per permettere a tutto il mondo di seguire in web-stream l’evento. Qui sotto trovate una lista di link di siti web dove si potrà osservare il fenomeno in diretta. Se conosci altri web-stream, contatta Thilina via email su: thilina.heenatigala@yahoo.com .

Per avere ulteriori informazioni sull’evento, vai su: http://thilinaheenatigala.blogspot.com/2010/07/watch-live-total-solar-eclipse-of-july.html .

DATA: 11 luglio 2010
TEMPO:
(P1) Inizio della fase parziale 17:09:41 UT
(U1) Inizio della totalità 18:15:15 UT
Il massimo dell’eclisse 19:34:38 UT
(U4) Fine della totalità 20:51:42 UT
(P4) Fine della fase parziale 21:57:16 UT

Orario di inizio dell’eclisse di Sole in tutto il mondo (ora locale):

1. India – Domenica 23:45
2. Adelaide – Lunedì 03:45
3. Amsterdam – Domenica 20:15
4. Bangkok – Lunedì 01:15
5. Beijing – Lunedì  02:15
6. Boston – Domenica 14:15
7. Brisbane – Lunedì 04:15
8. Dubai – Domenica 22:15
9. Frankfurt – Domenica 20:15
10. Hong Kong – Lunedì 02:15
11. London – Domenica 19:15
12. Mexico City – Domenica 13:15
13. New York – Domenica 14:15
14. Paris – Domenica 20:15
15. Riyadh – Domenica 21:15
16. Tokyo – Lunedì 03:15
17. Zurich – Domenica 20:15

Web streams:

LIVE! ECLIPSE 2010
http://www.live-eclipse.org/

LIVE! ECLIPSE 2010 – UStream channel
http://www.ustream.tv/channel/live-eclipse1/v3

Shelios Association/Universidad Politécnica de Madrid’s Ciclope Group
http://eclipsesolar.es/index_en.html

Mision Eclipse (Spanish)
http://broadcast.misioneclipse.es/

Exploratorium
http://www.exploratorium.edu/eclipse/2010/index.html

Shelios 2010
http://www.shelios.com/sh2010/

Eclipse Tahiti (French)
http://www.tahiti-eclipse.com/fr/2010/07/leclipse-de-tahiti-en-direct-live/

Eclipse Tahiti (French) UStream channel.
http://www.ustream.tv/channel/tahiti-eclipse-2010-july-11th

MiC Paris (Japanese)
http://www.eclipse2010.org/

Saros.org (live pictures)
http://live.saros.org/

Un ringraziamento speciale a Thilina da parte di Sabrina e Marco.

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