Ragioni di sicurezza avevano dettato, per questa tra le primissime missioni lunari con uomini a bordo, un sito di atterraggio in posizione equatoriale, su una distesa di lava sufficientemente piatta: la scelta cadde allora su un sito prossimo a dove la sonda Surveyor 3, senza uomini a bordo, era atterrata due anni prima, nella parte ovest dell’ “Oceanus Procellarum”. Inoltre si sarebbe potuto prelevare delle parti della sonda ormai inattiva (per la precisione, fu attiva dal 20 aprile al 3 maggio del 1967) per portarla all’attenzione degli ingegneri delle missioni lunari, cosa che effettivamente venne fatta dagli astronauti.
Crediti: NASA/Goddard Space Flight Center/Arizona State University
Sappiamo bene che la missione fu un successo e si svolse senza problemi. In tutto, l’Apollo 12 riportò più di 32 kg di campioni lunari. Da questi preziosi campioni gli scienziati impararono che il cratere da impatto “Copernico” si fornò circa 810 milionidi anni fa; inoltre furono trovati ben quattro tipi differenti di basalto, di età molto diverse di quelle trovate dall’Apollo 11; altri campioni di roccia fecero comprendere ai ricercatori qualcosa della notevole complessità del suolo lunare, destinato ad essere ancora studiato nelle successive missioni Apollo.
Davvero, la missione fu – da tutti i punti di vista – un successo incredibile…